Come gestire il catalogo dei prodotti del tuo e-commerce?

Nei normali punti di vendita online la disposizione dei prodotti, in vetrina come sugli scaffali, è studiata nel dettaglio e con attenzione massima. Ci sono studi e studi di visual merchandising e di shelf marketing che insegnano come disporre la merce in modo da invogliare gli acquisti e da spingere lo sguardo dei clienti sui prodotti che garantiscono un maggior margine di guadagno all’azienda. Ma attenzione: sarebbe sbagliato pensare che queste attenzioni debbano o possano essere prese solamente nel mondo fisico. Al contrario, anche chi gestisce un negozio online deve capire come presentare la propria merce, a partire da una corretta gestione del catalogo dei prodotti del proprio e-commerce.

Il modo in cui sono strutturate le categorie e le sottocategorie del tuo negozio online, infatti, è importante quanto il modo secondo il quale sono organizzati scaffali e corsie nei più importanti negozi fisici. Come gestire quindi il catalogo dei prodotti del tuo e-commerce? Vediamolo insieme!

Catalogo online: una struttura non troppo ampia, ma non troppo specifica

Il tuo obiettivo deve essere sempre quello di massimizzare le vendite, attraverso una corretta strategia di product catalog management. Prima di tutto è necessario capire come strutturare il catalogo, e quindi in quante e quali categorie suddividere i tuoi prodotti. Il presupposto è questo: in certi casi gli utenti digiteranno direttamente il prodotto ricercato sulla barra di ricerca interna, ma in tantissimi altri casi si affideranno invece alla navigazione attraverso la struttura che tu hai predisposto per il tuo negozio online. Ecco allora che la struttura deve essere ampia, per fare spazio a tutti i tuoi prodotti, ma non troppo, per non rendere difficile la vita al cliente: una ricerca troppo lunga, infatti, porta a una crescente frustrazione, e a un crescente rischio di vedere naufragare la vendita. La struttura deve quindi essere specifica, con tante categorie ben definite, per capire subito dove andare a cercare; una struttura troppo specifica, però, ridurrebbe talvolta eccessivamente i passaggi dell’utente, che finirebbe quindi per vedere meno prodotti collaterali ai quali potrebbe essere interessato. Il compromesso, come spesso accade, rappresenta quindi la via ideale!

I nomi delle categorie e delle sottocategorie

Altro aspetto fondamentale è costituito dai nomi delle categorie e delle sottocategorie, che devono essere scelti con grande attenzione. Questi nomi devono essere assolutamente intuitivi, per far capire immediatamente agli utenti il contenuto di quella specifica categoria e sotto-categoria. Per avere la certezza di usare il nome giusto è necessario effettuare delle attente analisi, per capire quali parole chiave gli utenti utilizzano quando cercano un determinato tipo di prodotto. Gomme o pneumatici? Frullatori o robot a immersione? Computer portatili o notebook? Si tratta di una questione lessicale, certo, ma la differenza sul lungo termine può essere importante!

Parlando sempre di lessico, va sottolineato che categorie e sotto-categorie dovrebbero sempre avere una breve descrizione testuale, per aiutare l’utente nonché per spiegare ai motori di ricerca il contenuto di ogni categoria, con i conseguenti vantaggi sul lato della SEO.

I cataloghi personalizzati per il B2B

Nel mondo degli e-commerce B2C cataloghi e menu sono uguali per tutti i clienti. Nel mondo delle vendite online B2B, invece, è normale trovarsi di fronte all’esigenza di mostrare non solo prezzi diversi per i differenti clienti (in base alla storicità, alla mole degli ordini e via dicendo) ma anche veri e propri cataloghi differenti, con dei prodotti visibili solamente da un ristretto gruppo di clienti, o persino da un singolo utente.

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